mercoledì 20 marzo 2013

A pagina 35 di "La panchina di pietra" scrivo: Flora non aveva alcun interesse per i confini che si spostavano; e aveva in antipatia le guerre, chi ci si appassionava e chi ne scriveva. Le guerre dividevano il mondo. I giusti, i martiri e gli eroi appartenevano sempre alla nazione in cui ti trovavi. Gli oppressori, i prepotenti, i profittatori, i guerrafondai erano immancabilmente gli altri. Se cambiavi nazione, cambiava la storia, cambiavano i buoni e cambiavano i cattivi. Non si poteva dare importanza a simili scemenze,

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